La trave e la pagliuzza

In questi mesi la Medicina Omeopatica è stata nuovamente criticata perché un altro studio (australiano questa volta) sembrava aver dimostrato che non c’è evidenza scientifica della sua efficacia terapeutica. Come per altri studi precedenti, c’è qualche dubbio sulla rigorosità scientifica dell’analisi.

Dopo aver letto il riassunto di una relazione di John Ioannidis, direttore del Meta Research Innovation Center dell’università di Stanford, in cui ha sintetizzato la situazione attuale dell’attività di ricerca e della produzione di letteratura scientifica, nella medicina convenzionale, viene da esclamare: da che pulpito vengono le critiche all’Omeopatia!
Elenco alcuni punti della relazione di Ioannidis (che riguardano la qualità della ricerca in medicina convenzionale):

  • circa metà degli studi ha dei limiti metodologici importanti.
  • in circa un quinto dei casi lo studio tradisce il protocollo iniziale; cambiano in corso d’opera i criteri di inclusione dei pazienti.
  • i finanziamenti influenzano i risultati degli studi e, in circa il 70 per cento dei casi, non sono dichiarati.
  • gli studi non sono riproducibili (in uno studio condotto in ambito oncologico lo era quasi il 90% delle ricerche). La riproducibilità degli studi è uno dei criteri che la scienza attuale considera essenziale per poter definire una affermazione “evidenza scientifica”.
  • circa la metà delle ricerche, non viene pubblicata, per il veto dei finanziatori, o per una sorta di “pudore” dei ricercatori stessi, o anche per il mancato interesse delle riviste, soprattutto nel caso di studi che producono risultati negativi, vale a dire non favorevoli all’intervento sperimentale studiato.
  • i risultati sono spesso mal presentati e i metodi descritti in maniera lacunosa o imperfetta. I contenuti sono presentati in maniera da enfatizzare ciò che si ha interesse a sottolineare, l’abstract non sintetizza fedelmente la ricerca o i comunicati stampa inviati ai media sono preparati in modo da sopravvalutare i risultati ottenuti.

L’intero articolo e i riferimenti bibliografici si trovano a questo link

Un altro articolo, in inglese, descrive ulteriormente alcuni problemi delle ricerche e delle pubblicazioni scientifiche.

Pensando alle critiche mosse contro gli studi in ambito omeopatico, considerati da alcuni poco scientifici, viene in mente la frase evangelica “Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?”

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